Questa pianta ci parla dell’amore e della dedizione fini a se stessi. Potenzialmente, gli esseri umani sono in grado di amare senza porre condizioni, cioè senza aspettative o senza essere ricambiati. Siamo capaci dilasciar libero e senza legami l’oggetto del nostro amore rallegrandoci di tutto ciò che ci giunge spontaneamente. Ognuno di noi può così decidere in piena libertà se stare o meno vicino a un altro, conservando la propria indipendenza. Purtroppo, però, l’amore non corrisposto rischia di deteriorarsi, di trasformarsi ed essere accompagnato da pretese, richieste, pressioni. Diamo o facciamo qualcosa per l’altro con la speranza e l’intento di essere ricambiati, riconosciuti, di sentirci in dispensabili. Se questo non succede, assumiamo atteggiamenti da martire che inducono l’altro alla pietà, ma non a ricambiare l’amore. Talvolta, l’amore può addirittura impedirci di riconoscere al suo oggetto (figli, genitori,partner) la facoltà di decidere o agire da solo senza che noi ci sentiamo coinvolti. A causa di questo attaccamento smodato, l’amore manca di ossigeno e muore tra le nostre mani. Le nostre aspettative deluse ci inducono a rifugiarci nell’autocommiserazione e a rinfacciare, con calcolo minuzioso, tutto quello che abbiamo fatto. Ricorriamo a frasi del tipo “Come mai tu non mi hai accontentato, visto che ho fatto tanto per te?” Ma i sensi di colpa che ne conseguono portano l’oggetto del nostro amore più a una chiusura che un atteggiamento amorevole.
Il tipo Chicory è affettivamente insaziabile, ha paura di non ricevre abbastanza amore o di perderlo, teme la solitudine affettiva e vive con una forte forma di attaccamento agli affetti e alle cose. E’ disposto a tutto pur di prensersi l’amore che gli spetta. Passa da unamore possessivo e soffocante, pieno di esagerate cure per l’altro, a forme di autocommiserazione per attirare l’attenzione, spesso la malattia diventa il mezzo per poter tenere tutti attorno a sé. E’ la tipica supermadre che lega a sé i suoi figli con mille tentacoli, li domina e li soffoca, s’intromette in tutto dicendo che è per il loro bene. Si sente facilemente irritato, impaziente, intollerante, risentito. Non sorprende che il tipo Chicory sia un isterico, nel vero senso della parola. L’isteria è quella malattia in cui i segni e sintomi non servono ad altro che a mascherare il tentativo del paziente di averla vinta a tutti i costi.
Il potenziale positivo di Chicory: una persona che si prende cura degli altri con altruismo e che è in grado di donare il vero amore materno. L’atto del donare avviene senza che ci si aspetti una ricompensa. Alle persone amate si concede di essere sé stesse e di vivere la propria vita. Grazie a questa sensazione di appagamento e di sicurezza in sé stessi non si prova più il bisogno di sentirsi dire dal prossimo quanto si è amati. Si va incontro alle altre persone calorosamente, amichevolmente e a cuore aperto e si soddisfa le loro esigenze con sensibilità.
Se il fiore potesse parlare ci direbbe:
“Di qualsiasi tipo di relazione si tratti, sia essa di amicizia, con un partner o di semplice conoscenza, anche occasionale, chiediti sempre se stai seguendo il flusso continuo del dare e ricevere. Tenersi forti alle proprie radici significa aver riconosciuto il proprio centro di equilibrio, il poprio sostegno interiore. Quando senti nascere in te sentimenti di antipatia, di gelosia verso qualcuno è segno che stai trattenendo interiormente, interrompendolo, quel flusso continuo del dare e ricevere. In quei momenti non c’è nulla che puoi offrire ma neppure ricevere perché hai percluso la via al nutrimento anche a te stesso. L’amore e la luce sono il tuo nutrimento e sono i tuoi frutti: sono ciò che puoi imparare a ricevere e a donare.”