Gli animali sono dotati di sensi e di sensibilità: dunque, se si picchia un animale questo non solo prova dolore fisico, ma si innescano in lui anche molte emozioni come, ad esempio, la paura. A confermare questo è la scienza che in questi decenni è riuscita a dimostrare l'esatto opposto di quanto creduto in passato. Recenti studi scientifici si sono infatti concentrati proprio sul comprendere se gli animali fossero o no esseri senzienti, ma perché?
Gli animali hanno emozioni e intelligenza: gli scienziati hanno visto scimmie che non abbandonano il corpo dei figli morti, o corvi, delfini e lontre che giocano per ore. «Non ci chiediamo più se un cane o uno scimpanzé sentano gioia, dolore, rabbia o gelosia. Le emozioni animali esistono, e si sono evolute per essere un “collante sociale”» sostiene Mark Bekoff, docente di ecologia alla University of Colorado (Usa), in un articolo. «Alcuni animali potrebbero avere il senso dell’umorismo o quello della meraviglia». E anche sull’intelligenza non mancano le prove: ci sono cornacchie che mettono le noci sulle strade e aspettano che le automobili le schiaccino per aprirle, scimpanzé che riescono a comunicare con gli uomini, elefanti che collaborano. Molti sanno usare strumenti e risolvere problemi nuovi, un chiaro segno di intelligenza.
Se consideriamo un animale come un essere in grado di provare emozioni, dobbiamo anche chiederci quali siano le emozioni che prova quando si trova all'interno di un allevamento intensivo, in un laboratorio dove sta per essere utilizzato come cavia, in un canile in cui viene rinchiuso tutta la vita. Insomma, nel momento in cui la scienza afferma che un cane utilizzato per test cutanei può provare non solo dolore, ma anche paura e ansia, i governi devono chiedersi se quanto previsto dalle regole per la sperimentazione (ad esempio) sia accettabile in considerazione appunto delle percezioni dell'animale. Questo passaggio da esseri non senzienti ad esseri senzienti fatto dalla scienza, ha dunque portato alla nascita di altri concetti come quello di ‘benessere animale' e alla trasformazione di alcune leggi passate non più in linea con questi principi.
Un Cane pauroso, non è un controsenso o uno scherzo del destino, non è neanche una categoria, ma qualcosa che può capitare. Sì, il nostro amico, dalla nascita o più avanti, può rivelarsi un cane pauroso e non sempre c’è o è evidente il motivo del suo atteggiamento. Capita di vedere anche esemplari coccolatissimi, senza traumi alle spalle, diventare un cane pauroso non solo in momenti in cui lo si può prevedere – come con un altro cane minaccioso, o fuochi artificiali, tuoni improvvisi e rumori molesti – ma anche quando, guardandoci attorno, non identifichiamo nessun fattore di pericolo.
Per cercare di comprendere cosa gli è saltato in testa, in questi casi, può essere utile pensare a episodi o esperienze che ha vissuto, il luogo dove è nato: banalmente se il nostro amico peloso viene da un canile, potrebbe aver vissuto maltrattamenti o assistito a scene che gli tornano in mente attraverso piccoli particolari a noi invisibili.
Pepita è una bellissima cagnolina di 11 anni, abbandonata in una scuola per l’infanzia all’età di cinque mesi. Occhi vispi, giocherellona e molto vivace. La sua mamma adottiva la Dottoressa Cristina Pulichino, direttrice della scuola della Gioia a Catania, mi racconta durante un colloquio che la cagnolina dopo un paio d’anni dal suo arrivo, ha iniziato a manifestare terrore nei confronti della pioggia e dei temporali. Solo le coccole della mamma riuscivano a calmarla e rassicurarla. Sicuramente un trauma vissuto, prima dell’adozione e non ancora sanato, era riemerso. Gli ho proposto di utilizzare i fiori di Bach per cercare di confortare e lenire questa sua paura. Si avete capito bene, i fiori di Bach. I rimedi di Bach possono aiutare i vostri animali esattamente nello stesso modo in cui aiutano voi e il resto della vostra famiglia.
La chiave è cercare di vedere la situazione dal punto di vista dell’ animale domestico. Come vivrebbe l’animale domestico se potesse scegliere? È cambiato qualcosa in casa che potrebbe averla spaventata o turbata? Il criterio di analisi da prendere in considerazione è lo stesso degli esseri umani.
Ho consigliato alla Dottoressa Pulichino i seguenti fiori:
Star of Bethlehem per i traumi che la cagnolina ha vissuto ( l’abbandono è uno di questi) Il potenziale positivo di Star of Bethlehem: “neutralizzazione” degli effetti negativi di choc, indipendentemente dal momento in cui essi si manifestano (subito o dopo tanto tempo). Le varie situazioni possono essere rielaborate in maniera produttiva. Il Dr. Bach descrisse questo Rimedio chiamandolo “consolatore e mitigatore di dolore e sofferenza”.
Rock Rose che è indicato per chi è preso da forte paura,Il potenziale positivo di Rock Rose: il coraggio e la presenza di spirito della persona che riesce a mantenere la calma anche nelle situazioni di emergenza.
Cherry Plum è indicato per le persone che temono di perdere il controllo sulle proprie azioni. Il potenziale positivo di Cherry Plum: acquisire tranquillità e la capacità di agire e pensare razionalmente.
Chicory che è indicato per le persone possessive. Il potenziale positivo di Chicory: una persona che si prende cura degli altri con altruismo e che è in grado di donare il vero amore senza ricatti emotivi e manipolazioni.
Walnut è indicato per le persone che fanno molta fatica ad adattarsi ai cambiamenti. Il potenziale positivo di Walnut: proseguire il proprio cammino senza perdersi per strada. Libera dal passato, la persona è in grado di affrontare i cambiamenti che la vita a volte pone.
Con questo mix di fiori, dopo alcune settimane, nonostante la pioggia e dei lievi temporali Pepita ha manifestato un grande miglioramento, la richiesta di attenzione da parte sua nei confronti della mamma adottiva, è nettamente diminuita. Ora a distanza di qualche mese dalla prima somministrazione è una cagnolina rilassata e tranquilla indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
Che bella vittoria! Grazie Pepita