Il disegno del bambino è un messaggio. Linguaggio spontaneo, è un atto libero. Parla, racconta e spiega tutto quello che il bambino non può esprimere verbalmente. Il linguaggio del disegno ed il suo studio procurano delle informazioni preziose ai genitori, educatori e a tutti coloro che desiderano comprendere i bambini,
L’esplorazione di questo campo risale solo all’inizio del secolo precedente e si poggia sugli stessi principi di base della grafologia arricchito dallo studio dei simboli psicanalitici che ritroviamo nei sogni, nella mitologia e nella vita. L’interesse fondamentale di questa interpretazione è di essere più vicini al bambino e di potergli presentare delle risposte alle domande che non riesce a rivolgere. Il bambino disegna, impara, si rivela ed esprime nel disegno tutte quelle domande della vita. Traduce il suo mondo emozionale nel gesto grafico. Il disegno è di per sè un intero universo che evolve man mano che il bambino prende coscienza e cambia. Si ritrovano le domande segrete, le gioie, le angosce, l’amore e la paura. Il disegno parla liberamente e totalmente attraverso i grandi somboli che sono il sole, l’acqua, l’albero o la casa. Quando disegna un ometto, è prima di tutto lui stesso che si rappresenta ed il grafismo ci mostra come lui si vede, come si evolve et si pone nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Per questo è importante la maniera con cui si accoglie il disegno. In effetti quando il bambino consegna il suo disegno, dona un messaggio, si offre al ricevente, è un atto d’amore. Per cui uno sguardo distratto o il totale disinteresse per l’opera potrebbero ferirlo profondamente. Inoltre, non è il fattore estetico che è rivelatore, ma piuttosto l’espressione del mondo interiore. Il gesto grafico è dunque l’espressione della personalità. Linguaggio simbolico, grido d’amore, pulsione creatrice, il disegno del bambino è prima di tutto un messaggio. Lui raffigura tutto quello di cui si domanda, lo tormenta o lo affascina. Saper decifrare, nel giusto momento, questo messaggio, che è ad ogni volta unico, offre la possibilità d’arricchire la relazione con il bambino e di aiutarlo a sviluppare tutte le sue potenzialità man mano che si presentano.
Il disegno, in quanto proiezione dell’incoscio, è stato utilizzato come test all’inizio del secolo, per conoscere la personalità e il livello intellettuale del suo autore. Alcuni ricercatori come Koch et Schliebe hanno effettuato degli studi statistici sul legame, incosciente, che esite tra la forma (disegno) e l’emozione. Hanno fatto disegnare centinaia di bambini domadandolgli di rappresentare delle cose ben definite, per esempio di diseganre un albero felice, un albero triste, un albero spaventato….Ne emerge una costante per ogni emozione, una tendenza generale e sistematica che ha permesso di elaborare in maniera precisa la significazione simbolica del trato. Questi dati sono sono stai, in seguito, utilizzati nel senso inverso : questa o quella forma riflette il sentimento di gioia, di sofferenza o di paura.
Il disegno dell’albero è una rappresentazione simbolica e inconscia dell’essere umano. Lo stesso vale per la rapprentazione della casa o dell’omino che indicano il vissuto, l’equilibrio affettivo ed il livello intellettuale.
Le ricerche sono molte, tanto in Psicologia, che in Psicoterapia o in Psichiatria. L’analisi del disegno del bambino è un prezioso strumento per il professionista, ma lo è anche per i genitori, il mezzo per poter entrare in contatto più profondo con l’anima infantile. Gli anni dell’infanzia passano talmente veloci perchè il bambino progredisce giorno per giorno. Addentrarsi nel simbolismo del disegno del bambino è catturare l’attimo, coglierne l’intensità e affinare il legame costellato tra il bambino e voi stessi.