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I fiori di Bach ed i loro amici

La paura di essere se stessi

2020-10-21 17:12

Giulio Di Meo

Crescita personale, emozioni,

La paura di essere se stessi

Una delle paure più frequenti, anche se non sempre riconosciuta, è quella di essere se stessi.

Una delle paure più frequenti, anche se non sempre riconosciuta, è quella di essere se stessi.
Si tratta di una sorta di circolo vizioso per il quale l’individuo si spacca in due, dividendosi tra ciò che è e ciò che decide di essere. Un conflitto costante che porta a reprimere e a nascondere la vera natura in nome di qualcosa che si pensa possa essere accettata con più facilità dal mondo esterno. Di questi tempi sono sempre di più le persone che fingono di essere ciò che non sono e che seppur frustrate cercano di seppellire la propria identità, nascondendola persino a se stessi. Ciò spinge verso uno stato di confusione unico che può portare a non sapere più cosa si desidera. Un processo che coinvolge le emozioni umane, generando frustrazioni, ansie, depressioni e persino delle fobie.
Perché quando si nasconde qualcosa di se, la si nasconde nel profondo ma non la si fa mai sparire davvero. E dal profondo, quella parte cercherà sempre di uscire, urlando a gran voce e mostrandosi attraverso ansie, attacchi di panico, costante nervosismo e persino apatia.

 

La paura di essere se stessi nasce piuttosto presto e molte volte dipende dalle persone che ci circondano. Quando si nasce si è liberi, desiderosi di esprimere le proprie emozioni e incapaci di prevedere le reazioni che gli altri avranno per ogni azione. Questo modo di essere spinge a volte a sbagliare, altre a sentirsi felici e molte altre a subire i rimproveri di genitori, insegnanti o altre figure di rilievo. Con il tempo si apprende quindi che ad ogni azione corrisponde una reazione e che per la società ce ne sono alcune che vanno bene ed altre che invece possono non essere piacevoli. E se questa consapevolezza può spingere alcuni ad agire in modo “costruito” quando sono in determinati contesti, in altre persone magari più sensibili o con un vissuto fatto di rimproveri, può creare una sorta di limite nel quale cercheranno di diventare ciò che gli altri si aspettano da loro e tutto con la conseguenza di perdere di vista la propria identità o di smettere di accettarla pur avendola sotto gli occhi. Chi ha paura di essere se stesso, infatti, il più delle volte finisce con l’isolarsi, privarsi di tanti piaceri e finire con il chiudersi in un guscio che può portare ad apatia e depressione o, al contrario, a frustrazione perenne e rabbia verso gli altri.  Tale situazione esaurisce le energie della persona e distrugge la sua pace mentale perché lotta tra quello che è e quello che crede di essere.

 

Non si può vincere la lotta perché non si può lottare contro una parte di se stessi: reprimere una sensazione non provoca la sua scomparsa ma la spinge più in profondità. Reprimendo le proprie sensazioni o si diventa fobici perché ci si ritira e si rinuncia ad affermare se stessi per paura di un rifiuto o  si diventa aggressivi per nascondere le  proprie paure. Ma se ci ritiriamo in se stessi o aggrediamo gli altri saranno i nostri corpi a manifestare le proprie paure attraverso atteggiamenti di chiusura e di rigidità.

       

 

Ecco descritto il conflitto dell’uomo moderno: la parte razionale di sé lotta contro la sua parte emotiva e cerca di controllare le emozioni, di sottomettere il corpo e di superare ansie e angosce. Usa la volontà per superare gli ostacoli interni  che bloccano la realizzazione dei propri ideali. Tale conflitto esaurisce le energie della persona e distrugge la sua pace mentale perché lotta tra quello che è e quello che crede di essere.

 

 La lotta termina quando si accetta di essere quello che si è. Per essere una persona si deve imparare a lasciare il flusso delle sensazioni e darci il tempo per respirare e sentire. Ogni sensazione è percezione di sé: negare o reprimere una sensazione limita e indebolisce il sé.

La vita non può essere un cammino di sofferenza, ma un cammino, con percorsi semplici e percorsi ripidi, se non é vissuta con questa percezione qualche cosa va cambiata. I fioridi bach sono un grande aiuto per ritrovare noi stessi.

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